Le operazioni di riciclaggio dei capitali di origine illecita sono andate assumendo proporzioni sempre più considerevoli nell'ambito delle attività di tipo economico-finanziario gestite dalle organizzazioni criminose e indubbie sono le difficoltà della lotta intrapresa da parte delle Istituzioni contro la penetrazione dell'economia criminale nell'economia legale.
L'articolo, che costituisce un utilissimo, ulteriore spunto di riflessione sul tema, analizza, in particolare, in un'ottica squisitamente tecnica e specialistica, i rapporti intercorrenti tra riciclaggio, usura ed evasione fiscale.
Individuate, in via preliminare, le caratteristiche connotative del fenomeno e le fasi in cui esso si articola, vengono poi illustrati i rapporti tra il riciclaggio e l'usura, sempre più configuratasi come una efficacissima forma di reimpiego dei proventi di natura illecita da parte delle organizzazioni criminali, fino a costituire uno dei loro principali reati-fine.
Vengono ricordate le innovazioni apportate , a riguardo di tale materia, in ambito normativo e le interconnessioni dei fenomeni dell'usura e del riciclaggio con l'evasione fiscale, con una breve analisi di alcune disposizioni della normativa più recente.
Uno spazio viene dedicato all'attività di contrasto messa in atto dalla Guardia di Finanza in virtù delle proprie caratteristiche e prerogative, con l'illustrazione, in particolare, dei compiti del Nucleo Speciale di polizia valutaria nel settore dell'intermediazione finanziaria e nell'attività antiriciclaggio e delle possibilità di intervento, specificando come per i reati di usura "la verifica fiscale rappresenta uno dei momenti più proficui per la sua scoperta".
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